Lancia, rimembri ancor……
Nella foto la Lancia Gamma berlina, presentata nel 1976. Una linea strepitosa (firmata Pininfarina) che unisce all’opulenza dei volumi linee tese di estrema raffinatezza. Un Cx di 0,30, strabiliante per i tempi. Un pregiato motore boxer interamente in alluminio che in quel momento è anni luce avanti rispetto alle rivali Mercedes, BMW e Citroen.
La Gamma è l’auto dei ministri e delle alte cariche nazionali, dei ricchi, delle belle signore con le loro collane di perle e il loro odore di buono che l’autista accompagna a fare shopping.
Da otto anni nel gruppo Fiat, la casa di Chivasso deve sottoporre ogni progetto alla direzione di Torino, ma ha ancora carta bianca per quanto riguarda le soluzioni tecniche che per tradizione devono essere innovative, sofisticate e (così si lamentano in Fiat) costose da realizzare. Ma è così che vuole il Lancista, un cliente esigente che chiede di correre ma senza rinunciare al lusso discreto dentro e fuori e che possiede una capacità di spesa e una cultura automobilistica superiore alla media. Un cliente fortunato che, solo per citare alcune prime mondiali, ha
potuto guidare la prima vettura al mondo con carrozzeria a scocca portante (Lambda, 1922), quella col primo sei cilindri montato trasversalmente (Aurelia, 1950) e che dalla Beta (1971) in poi ha potuto contare sul Superduplex Lancia, un sistema frenante che applica il principio aeronautico di ridondanza dei sistemi e si mantiene efficiente anche in caso di grosse avarie. La Gamma è pensata per loro, è l’erede designata della magnifica Flaminia, della più discreta Flavia e della 2000, vero concentrato di tecnologia.
potuto guidare la prima vettura al mondo con carrozzeria a scocca portante (Lambda, 1922), quella col primo sei cilindri montato trasversalmente (Aurelia, 1950) e che dalla Beta (1971) in poi ha potuto contare sul Superduplex Lancia, un sistema frenante che applica il principio aeronautico di ridondanza dei sistemi e si mantiene efficiente anche in caso di grosse avarie. La Gamma è pensata per loro, è l’erede designata della magnifica Flaminia, della più discreta Flavia e della 2000, vero concentrato di tecnologia.
Ma la Gamma è al tempo stesso l'apogeo e il canto del cigno, l’ultimo segno incisivo lasciato da Lancia e probabilmente da tutta l’industria automobilistica nazionale, nel segmento difficile e poco remunerativo delle grandi ammiraglie di lusso.
Avrà purtroppo inizialmente problemi di affidabilità che la casa, rallentata dalle logiche del gruppo Fiat, non riuscirà a risolvere con prontezza e che offuscheranno irrimediabilmente il prestigio del modello e del marchio.
Non è soltanto Fiat a togliere il vento dalle vele alla Gamma, ci si mette anche il Governo che vara una tassazione estremamente penalizzante per le cilindrate superiori a 2000 cc (La Gamma ne ha 2500). Si cerca di rimediare con un motore da due litri, ma il danno è fatto: il nuovo propulsore non è in grado di garantire qualità dinamiche all'altezza della vettura.
Prodotta in soli 15292 esemplari (6789 per l’affascinante Coupé) è oggi, con un valore in costante ascesa, un investimento sicuro per i collezionisti.
Avrà purtroppo inizialmente problemi di affidabilità che la casa, rallentata dalle logiche del gruppo Fiat, non riuscirà a risolvere con prontezza e che offuscheranno irrimediabilmente il prestigio del modello e del marchio.
Non è soltanto Fiat a togliere il vento dalle vele alla Gamma, ci si mette anche il Governo che vara una tassazione estremamente penalizzante per le cilindrate superiori a 2000 cc (La Gamma ne ha 2500). Si cerca di rimediare con un motore da due litri, ma il danno è fatto: il nuovo propulsore non è in grado di garantire qualità dinamiche all'altezza della vettura.
Prodotta in soli 15292 esemplari (6789 per l’affascinante Coupé) è oggi, con un valore in costante ascesa, un investimento sicuro per i collezionisti.