Per nessun oro e merce al mondo

09/09/11

Liao Yiwu è il Solzenitsyn cinese. Poeta dissidente, pubblicò durante l’eccidio di Tienanmen la durissima ballata “Massacro” che gli valse quattro anni nei Laogai, i gulag cinesi. Lo accomuna a Solzenitsyn non solo l’esilio in Germania, ma anche un romanzo “Per un canto e cento canti”, riscritto tre volte perché il manoscritto gli veniva sequestrato, che descrive la sua odissea nelle carceri cinesi. Lui spera che il suo “Canto” possa aiutare i cinesi, come fece “Arcipelago Gulag” con i sovietici, a riflettere sugli abusi del loro regime.



"L’Espresso” del 1 settembre 2011 ha pubblicato una sua intervista di Stefano Vastano di cui riporto alcuni brani:



(…)

Ha subito torture e sevizie sessuali: che cosa la tormenta di più di quell’orrore?

“Se penso alle sofferenze più atroci mi risale in mente d’aver dormito per mesi tra due condannati a morte. Erano legati mani e piedi alle catene. Non è facile dormire con quel rumore di catene: li dovevo accompagnare alla toilette, pulirne gli escrementi, imboccarli sino ai loro ultimi minuti di vita. Dovevo raccontarlo questo orrore quotidiano."



Nonostante i tremila morti di Tienammen (tra cui la sorella e tantissimi amici) e gli altrettanti dissidenti spediti in galera, Liao Yiwu coltiva una speranza:



(...)

Ma non è orgoglioso delle prestazioni del suo popolo nel campo dell’economia? "Attenzione, non ci facciamo illusioni, la Cina è un Titanic destinato ad affondare. Al contadino che vive del suo orto, e al normale cittadino, come al poliziotto che mi perseguita, non viene nulla dei miliardi e delle merci di cui scrivono giornali e TV globali. Ma poi, ecco, dopo aver detto che tutti sono schiavi, ho un po’ di speranza.”



Quale?“È semplice, anche se paradossale. Mi chiedo: cosa vuole che generi nei cinesi una vita di stenti, e vedere i figli della nomenklatura che studiano all’estero e nei più sfrenati agi? E rispondo: genera rabbia. Ecco perché la Cina è una grande nave con una gigantesca bomba a bordo: da un momento all’altro, per un disastro ecologico o per la rabbia di cittadini vessati, può saltare in aria. E io credo, ecco il mio ottimismo, che nonostante tutto il regime abbia gli anni contati. Aggiungo: per questo la politica occidentale nei confronti della Cina è miope. Per nessun oro e merce al mondo si possono corteggiare dittatori che trattano come cani gli esseri umani, e che sono destinati a un inglorioso tramonto.”

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